“È possibile, maestro sapiente, che il tuo popolo non abbia assolutamente nessuna guida, nessun sorvegliante, nessun sovrano? ”
Il grande studioso del Formifolk cessò di leggere i quattro libri che giacevano aperti davanti a lui uno sotto ogni mano e uno sotto ogni piede mentre gli consegnavo la mia tavoletta d’argento.
“Piccolo barone”, fu la sua risposta, “se ci fosse solo un rovo o cespuglio abbastanza grande da far scomparire tutte le persone del mondo superiore e se solo potessi liberarti anche delle tue orecchie, faresti presto a liberati dei tuoi sovrani che ti opprimono, che ti depredano; poiché nessuno avrebbe alcun desiderio di essere un sovrano se non ci fosse nessuno rimasto a guardarlo e se non potesse sentire quali lusinghe hanno detto di lui. La vanità è il terreno ove sorgono i sovrani, come i funghi spuntano dal ricco terriccio delle nostre buie caverne. Fingono che sia l’esercizio del potere ma ci sono così affezionati. Non crederci. È la gratificazione della loro vanità e nient’altro.
Sono felice di comunicarvi che ho finito di tradurre un libro che da molto tempo volevo leggere e che nessuno si è mai degnato di proporre al popolo Italico, tradotto da una copia del 1893 della pubblica libreria di Boston una bellissima fiaba per grandi e piccini.
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