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Pensieri della sera …

Bacone è convinto che l’anticristo, annunciato nell’apocalisse e rievocato da innumerevoli profeti, si manifesterà principalmente mediante un uso distorto del sapere, le sue armi saranno basate sulla padronanza delle arti magiche e dei ritrovati scientifici più nuovi, sulle applicazioni pratiche più incredibili della scienza ottica e della scienza sperimentale.
Con tali mezzi avrà la capacità di sedurre, di convincere, di incatenare con apparenze meravigliose i singoli individui e interi popoli, ma in realtà condurrà ogni cosa alla rovina, trasformerà gli uomini in animali bruti, porterà ovunque la discordia, In breve, l’intero impianto sociale della cristianità crollerà, gli ordini sociali saranno scardinati, tutto sarà sconvolto.

Il Codice di Norimberga nasce dalle carte dei processi che si svolsero al termine della seconda guerra mondiale nell’omonima città tedesca, in particolare da quelle del cosiddetto “Processo ai dottori” contro i medici nazisti che avevano perpetrato torture e sperimentazioni disumane contro innocenti in numerosi campi di sterminio tra cui quelli di Auschwitz e Birkenau. Su di esso si basa il Comitato Etico, ovvero quell’organismo indipendente che si occupa di tutelare i diritti, la sicurezza e il benessere dei soggetti che partecipano ad una sperimentazione.

Il Codice traccia una linea di divisione tra sperimentazione lecita e tortura, e su sperimentazioni non regolate, prive di fondamenti etici.

Consiste di 10 punti:

  1. Il consenso volontario è assolutamente essenziale. Ciò significa che la persona interessata debba avere capacità legale di esprimere il consenso; che essa sia nella condizione di poter esercitare un libero potere decisionale senza che si intervenga con la forza, con la frode, con l’inganno, con minacce o esagerando con qualsiasi forma di vincolo o coercizione; che essa abbia sufficiente conoscenza e comprensione degli elementi coinvolti nello studio, tali da permettere una decisione consapevole e ragionata. Questo ultimo elemento fa si che prima che il soggetto decida affermativamente sia informato circa la natura, la durata, lo scopo della sperimentazione, nonché dei metodi con cui verrà condotta, qualsiasi disagio o pericolo potenziale ed i possibili effetti sulla salute che potrebbero derivare dal partecipare alla sperimentazione. Il dovere e la responsabilità di accertare la bontà del consenso rimane in capo alla persona che avvia o dirige la sperimentazione. Questo è un dovere personale ed una responsabilità che non possono essere delegate impunemente.

Macerata 1817 Gli insorti antipapalini
affiggono sui muri questo proclama:
“Quando l’altissimo Iddio vuole punire i popoli,
li consegna al governo degli imbecilli”
Ci si chiede:
Quando la misericordia di Dio ci fu propizia?
Quando mai noi italiani abbiamo meritato
la misericordia divina?

 

Gli anni 2000 bruciavano come un palcoscenico d’opera buffa, buttando all’aria stracci di certificazioni e lascia passare, livree di antiquate mascherine, tutt’insieme, e scintille di idee incendiarie. Sbucano alla ribalta, confusamente, fuori tempo, in tumulto, i nuovi attori, e non tutti sanno la loro parte, anche se la commedia in fondo è sempre la stessa. Ne cambia dietro le quinte il macchinista.

Dopo tanto tempo, e visto la particolarità del sogno, appena svegliato invece di tornare nelle braccia di Morfeo mi son preso la briga di trascriverlo ed in seguito analizzarlo.

Ci sono due robot in un arena, uno grande e forte, uno piccolo e debole, devono fronteggiare un mostro. Provano a combattere ma poi scappano. Passano 4 anni ed il mostro gli raggiunge, il robot grande prima di essere distrutto dal mostro riesce ad aprire una porta ove il robot piccolo entra, li il mostro non può inseguirlo, li dentro c’è un mondo immenso.
Il robot piccolo percorre in linea retta questo mondo correndo come un pazzo senza mai fermarsi, incurante di altri robot attraversando montagne, strade ecc.
Infine giunge in una via urbana molto affollata, locali strapieni e persone ammassate in ogni dove.
Il robot vede una bambina, una signora fa cenno al robot di raggiungerli, il robot all’inizio non è convinto, poi cede, e se ne và insieme alla signora e alla bambina.

Sono con degli amici in una specie di mega centro commerciale, c’è anche gente che conosco, la vita pullula in ogni dove, vedo un vecchio amico che davanti ad una bottiglia di vino rosso, si stà lamentando, io assaggio il vino e non mi piace, mi guardo attorno e vedo che qualcuno invece sembra berlo volentieri, faccio ancora un sorso e capisco che mi fa proprio schifo, abbandono il bicchiere ancora pieno.
Mi faccio largo nella marmaglia, una cozzaglia di sconosciuti e volti noti, sino ad arrivare all’ennesimo bar dove troviamo un calcetto.
Festa grande, chi si prepara a giocare, chi si siede e prende posto.
Di colpo veniamo invasi da un branco di suore vestite in bianco con al seguito un plotone di vecchi. Io bestemmio come un turco, non si può più giocare a calcetto, tiro ancora qualche bestemmia epica dopodichè mi calmo, le suore cominciano a cantare.
Canterebbero anche bene ma si inceppano e sbagliano di continuo, interrompendosi e ricominciando da capo dopo pochi secondi, dopo il terzo o quarto tentativo provo ad elargire parole di incoraggiamento, ma quelle continuano imperterrite, non combinano proprio a cantare. Intanto vedo qualche mio amico alzarsi e barcollare in stati alterati per poi abbandonare la stanza.
I vecchi bigotti che fino all’inizio ci guardavano come dei tossici ora ci danno apertamente dei delinquenti. Sinceramente anche io mi sento un pò strano, eppure ho dato solamente un sorso di vino. Di colpo arriva il mio cane a leccarmi la faccia, gli faccio due coccole, e persino i vecchi decrepiti commentano quant’è carino quel cane. Scomparso il cane le suore continuano a non riuscire a cantere, i vecchi decrepiti continuano a sparlare, ne ho le scatole piene, mi alzo in piedi ed insulto pesantemente le suore e anche i vecchi. ho un briciolo di rimorso, quindi preciso ai vecchi che tra di loro c’è sicuramente una piccola parte di persone per bene a cui non vanno i miei insulti.
Si crea un pò di casino, la gente ora sembra tutta in piedi nella stanza, sembra tipo che stia per chiudere il locale, mi avvio ma mi accorgo di aver perso il portafoglio, torno sui miei passi, mi incrocio pure Giuseppe Conte che si aggira ed io son senza mascherina, ma chi se ne fotte.
C’è troppa gente decido di fregarmene di aver perso il portafoglio, nell’ennesimo locale collegato ad un altro locale una cameriera tenta di vendermi una felpa per 5 euro. Gli dico che di felpe ne ho tantissime, gli spiegherei anche il perchè ma ella già non mi ascolta più, mi accorgo che acconto a lei c’è una sua gemella.

Continuo nella marmaglia tra bar e vetrine son quasi all’uscita ma non vedo i miei amici, so di averli persi per via della storia del portafoglio, non c’è problema mi dico li ragiungerò ben.

Incontro una ragazza dagli occhi bellissimi, nel complesso sembra figa, flerto un pò chiedendogli ospitalità, lei ci stà. Però ora che la guardo bene ha la faccia gonfia tempestata di brufoli, mazza che brutta. Scappo via.

Son quasi all’uscita quando mi ravano nei pantaloni, quanto mi secca aver perso il portafoglio !!! Poi cè l’ho sempre legato con la catena è impossibile perderlo, ed ecco che trovo con le dita la catenella, la seguo e trovo il portafoglio ormai entrato nella fodera dei pantaloni.

Il portafoglio è tutto saccagnato, stento a riconoscerlo ma è lui, lo apro e dentro al posto dei soldi ci trovo 4 righe di paperelle di plastica stile anni 90′ rispettivamente dentro le proprie bustine trasparenti, la mamma davanti e dietro i pulcini.


Molto probabilmente farò un analisi di parte, ma dopo aver letto Jung e Fromm non posso esimermi dal dare un signifato ad un sogno talmente assurdo.

Penso che la parte iniziale coi robot sia la parte più mistica, i robot non presentano parte animica quindi li considero parte del mentale, quello piccolo è la mia parte mentale, quello grande potrebbe essere il mentale universale oppure il vecchio mentale che lascia spazio al nuovo. Il mostro, che nel sogno non riesco a scorgere, potrebbere essere l’impulso che da vita all’ esperienza, un entità che si nutre del mentale, o semplicemente una parte più primordiale di me, sinceramente non riesco ad inquadrarlo con sicurezza. Per i 4 anni passati non ho spiegazione. Il robot che incontra la bambina potrebbe essere il mentale che si unisce alla sua parte animica, e la vecchia signora dovrebbe essere la parte spirituale.
Con la mente-anima-spirito riuniti il sogno passa ai giorni nostri, e penso rappresenti la vita di tutti i giorni, ed il mio disgusto al nuovo ordine mondiale. Il calcetto è il gioco, la spensieratezza, il vivere bene che ci viene negato da una società malata, le suore bianche potrebbero essere i manichini del sistema, dall’aria santa ma portatori di morte, incapaci di cantare per la vita. I vecchi al loro seguito sono un gregge succube incapace di intendere e di volere. I miei amici che barcollano son le persone che si isolano dalla società. Il mio cane che mi lecca la faccia è qualcosa di benefico, una pulizia interiore che mi desta e mi rende vigile.
La perdita del portafoglio potrebbe essere la dimenticanza di qualcosa di fondamentale e molto importante, l’incontro con Conte per quanto redicolo può significare che questi burattini comunque influiscono sulla nostra vita. La tipa che mi vende la felpa fa parte del mondo che ci propinano dove tutti ci vogliono vendere qualcosa che non ci serve, la gemella potrebbe significare il replicarsi visto che questa gente è tutta uguale nel modus operandi.
La ragazza dagli occhi bellissimi che poi si rivela brutta e deforme penso sia sempre legata a questo mondo di apparenza e poca sostanza di cui anche io sono vittima.
Il ritrovamento del portafoglio e del suo contenuto, di cui aggiungo foto similare, credo voglia dire che i nostri affetti sono un bene inrinunciabile parte integrante della nostra esperienza di vita, qualcosa che nessuno ci può togliere, e chi vi rinuncia per paura è destinato a rimanere nel centro commerciale per tutta la vita, come merce ovviamente.

La neolingua (nell’originale Newspeak, ossia “nuovo parlare”) è una lingua artificiale artistica immaginata e descritta da George Orwell per il suo libro 1984.

Fine specifico della neolingua non è solo quello di fornire, a beneficio degli adepti del Socing, un mezzo espressivo che sostituisse la vecchia visione del mondo e le vecchie abitudini mentali, ma di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero. Una volta che la neolingua fosse stata radicata nella popolazione e la vecchia lingua (archelingua) completamente dimenticata, ogni pensiero eretico (cioè contrario ai princìpi del partito) sarebbe divenuto letteralmente impossibile, almeno per quanto attiene a quelle forme speculative che derivano dalle parole.

Questa lingua è stata ampiamente descritta dall’autore stesso nel suo romanzo, in un’apposita appendice intitolata “I principi della neolingua”. La neolingua è un espediente che l’autore utilizza per sottolineare la natura del regime descritto nel libro, che ne fa uso per eliminare, appunto, la possibilità letterale di esprimere un’opinione che si discosti da quella approvata dal “partito” senza, implicitamente, appoggiare il pensiero stesso che si sta tentando di criticare, attraverso il cosiddetto bipensiero, cioè l’attribuzione ad una parola di due significati diametralmente opposti, che rendono perciò possibile l’interpretazione in senso positivo di quasi tutte le critiche che si possano fare al partito stesso.

I vari interventi che la creazione della neolingua comporta sono:

  • introdurre espressioni dette “nomi-verbi”, per semplificare il lessico di base: ad esempio, il termine “mangiare” viene utilizzato sia per indicare l’atto del mangiare, sia per indicare “il mangiare”, ossia il cibo;
  • eliminare le forme irregolari e le eccezioni linguistiche, e uniformare le regole per la formulazione di plurali e forme verbali: ad esempio il plurale di “uomo” diventa “uomi”, il participio passato di “correre” diventa “corruto” e così via;
  • conservare per ogni termine un solo significato, ben definito e privo di sfumature, ed eliminare tutti i suoi sinonimi: ad esempio “uguali” inteso solo come “coincidenti”, o “coltello” usato anche per indicare l’atto del tagliare. Ciò avrebbe reso concetti come “uguali davanti alla legge” o “tagliare i viveri” inesprimibili, se non con espressioni lunghe, complicate e quindi dispersive e incomprensibili;
  • sostituire comparativi e superlativi con i prefissi “più-” e “arcipiù-“, e i contrari con “s-“: partendo da “buono”, ad esempio, si ottengono “piùbuono”, “arcipiùbuono”, “sbuono”, “piùsbuono”, rendendo superflua un’ampia serie di vocaboli come “ottimo”, “migliore”, “cattivo”, “pessimo”, “peggiore”, “orrendo” e così via;
  • introdurre una serie di abbreviazioni e parole composte, soprattutto dal significato politico, che in realtà coprivano un’ampia serie di concetti complessi: ad esempio “Socing” non è la semplice abbreviazione di “Socialismo inglese”, ma ne racchiude tutta la filosofia che vi è alla base; o “psicoreato” indica tutti i reati relativi alla mancata aderenza ai principi del Partito al potere.

Tramite questo impoverimento del linguaggio, che quindi riduce il discorso quasi a una serie di monosillabi, il partito sperava che, per coloro che facevano uso di tale lingua, l’azione del parlare fosse un mero movimento delle corde vocali, con la minor implicazione possibile del cervello, simile allo starnazzare di un’oca (in neolingua “ocoparlare”).

In effetti, l’obiettivo finale della neolingua era quello di impedire la formazione di un qualunque pensiero contrario ai principi del Socing, che doveva essere etichettato genericamente come “psicoreato” e comunque non articolato, in quanto la neolingua semplicemente non avrebbe avuto gli strumenti per farlo. E se anche non avesse reso impossibile l’uso di affermazioni sovversive come “Il Grande Fratello è sbuono”, avrebbe comunque impedito il poterle motivare in modo ragionevole, rendendole di fatto dei nonsense. Questo scopo sarebbe stato raggiunto attraverso revisioni successive della lingua stessa, ognuna delle quali doveva eliminare consistenti quantità di parole dal vocabolario, ed estendere il suo uso a tutto il partito e alla massa dei prolet.

Il lessico, come spiegato nell’appendice, si divide in lessico A, composto dalle parole di ogni giorno; lessico B, ovvero parole legate a concetti politici e del Partito (vedi sotto), prevalentemente usato all’interno dei ministeri, e infine del lessico C, composto da terminologia scientifica o tecnica (vi appartengono vocaboli come parlascrivi, teleschermo e così via) per quei pochi tipi di scienza e tecnica indispensabili al Partito.

Una sezione del Ministero della Verità (uno dei quattro ministeri che controllano l’Oceania) lavora incessantemente alla Neolingua riducendo drasticamente il numero di parole (la Neolingua è infatti l’unico linguaggio in cui il numero di parole si riduce di anno in anno invece di aumentare) e semplificando i costrutti verbali. Infatti mentre nel 1984 si usano solo la Nona e la Decima edizione del vocabolario in Neolingua, che contengono ancora costrutti e parole tipici della cosiddetta Archelingua, ossia l’inglese non ancora epurato, solo per il 2050 sarà adottata l’undicesima edizione (in costruzione e quasi completata ai tempi del romanzo) che sarà molto più completa della precedente sebbene continuerà a ricevere modifiche per adattarla ai tempi. Con l’uscita dell’undicesima edizione inizierà la vera diffusione della Neolingua, che nel 1984 è usata, nella sua forma ibrida, solo per uso interno scritto dei Ministeri mentre il resto della popolazione continua a parlare e a pensare in Archelingua. Con la completa diffusione nel 2050 ogni pensiero sovversivo diverrà impossibile, permettendo l’assoluta realizzazione degli obiettivi distopici del Partito (nel libro viene esplicitamente detto che la Neolingua è l’anima del Socing) e si raggiungerà anche l’Ocoparlare, ovvero i cittadini dell’Oceania parleranno in modo meccanico. Nell’appendice al libro viene fatta risalire l’origine della Neolingua alla conclusione delle Rivoluzioni che permisero la nascita del Partito: all’epoca però erano uno svago per pochi studiosi in quanto la Neolingua non era ancora strutturata e consolidata. Sempre nel libro viene segnalato come forse non tutti i prolet impareranno la lingua, data la difficoltà di diffusione a un numero così ampio di persone. Questo accrescerà le speranze del protagonista, Winston Smith, di una rivolta da parte dei prolet.

Un concetto fondamentale in Oceania che consente il controllo delle masse. Consiste nell’accettare come vera un’ipotesi oppure il suo contrario, a seconda di quale delle due il Partito consideri necessaria in quel momento.

Il teleschermo è un dispositivo tecnologico presente nelle case di tutti i membri del Partito, così come nei luoghi pubblici, nelle piazze e così via. Le sue funzioni principali sono due:

  • diffonde immagini e audio di propaganda: notiziari del Partito, discorsi del Grande Fratello e così via. Viene descritto come una “placca di metallo oblunga, simile a uno specchio oscurato”, e non ne viene specificato il funzionamento, quindi non è chiaro se si tratti effettivamente di un televisore a schermo piatto, o se l’immagine venga prodotta da un proiettore. Solo i membri del Partito Interno possono spegnerlo, ma per poco tempo, mentre quelli del Partito Esterno possono solo abbassarne il volume, ma non del tutto.
  • è in grado anche di funzionare all’inverso: contiene un apparato di rilevazione in grado di trasmettere audio e video dell’ambiente in cui è posto, come fosse una telecamera. In questo modo, 24 ore su 24, il Partito può controllare da vicino ogni suo membro, in modo da rilevarne ogni possibile comportamento non ortodosso.

L’ultimo papa: massoneria e gesuiti in Vaticano, l’agonia della Chiesa cattolica

Dopo un Conclave breve, la sera del 13 marzo 2013 è stato eletto a sorpresa Papa il cardinale Jorge Mario Bergoglio che per la prima volta nella storia ha adottato il nome di Francesco.
Gesuita, ha invocato l’avvento di nuova stagione per la Chiesa, ma sembra concretizzare le profezie sulla fine del mondo che parlano dell’avvento di un Papa “nero”.

Questo saggio svela le possibili ragioni della storica scelta di abdicazione di Benedetto XVI e ripercorre l’iter che ha portato all’elezione del cardinale Bergoglio: l’ultimo Papa che traghetterà la Chiesa Cattolica alla sua fine.

Scandalo pedofilia, omosessualità, la crisi delle di vocazioni, il caso Vatileaks, i conti cifrati dello IOR: che cosa si nasconde dietro tutti questi scandali? Quali pressioni e quanti intrighi hanno decretato la fine del pontificato di Benedetto XVI? Quali Poteri hanno interesse affinchè la Chiesa finisca? Quale rapporto intercorre tra il Vaticano e il nuovo ordine mondiale?

Nelle pagine di questo libro scoprirete quali segreti si nascondono dietro le mura vaticane e conoscerete le profezie che hanno previsto con straordinaria veridicità la situazione attuale.

Un libro imperdibile per chi voglia comprendere i Segni dei Tempi e scoprire che cosa ci attende nel prossimo futuro.

Il brevetto, registrato con il codice WO 2020060606, è stato richiesto dalla Microsoft Technology Licensing LLC (MTL) di Redmond, ovvero la società del gruppo Microsoft che possiede la stragrande maggioranza dei brevetti precedentemente di proprietà di Microsoft Corporation e si riferisce ad un “sistema di criptovaluta che utilizza dati di attività del corpo”.

La descrizione sintetica del brevetto descrive un sistema grazie al quale le attività del corpo umano possono essere utilizzate per processi di mining di criptovalute.

Il sistema prevede un server che fornisce ai dispositivi degli utenti delle attività da svolgere, e dei sensori all’interno dei dispositivi che rilevano l’attività corporea dell’utente per verificare se i dati rilevati soddisfano le condizioni richieste.

In questo modo se l’utente esegue le attività richieste dal server può ricevere in cambio criptovalute.

Qualcosa di simile avviene già oggi ad esempio con app installate sugli smartphone che rilevano le attività motorie assegnando token ad esempio a chi cammina o corre, ma il brevetto di Microsoft va oltre, arrivando ad immaginare specifici dispositivi in grado di rilevare molti più dati provenienti dalle attività corporee.

Nella descrizione del brevetto, ad esempio, si legge che questi dispositivi potrebbero mappare attività del corpo umano come onde cerebrali, o calore corporeo emesso dall’utente quando questo esegue attività fisica, da utilizzare come prova di lavoro per verificare che l’utente abbia svolto determinati compiti, come ad esempio la visualizzazione di annunci pubblicitari o l’utilizzo di determinati servizi Internet ed essere utilizzata nel processo di mining.

Giuseppe Conte non è. Non è un leader, non è un eletto, non è un politico, non è un tecnico, non è nulla. È il Nulla fatto premier. E lo conferma ogni giorno adattandosi come acqua corrente alle superfici che incontra. È la plastica rappresentazione che la Politica, dopo lo Scarso, lo Storto, il Pessimo, ha raggiunto lo Zero, la rappresentazione compiuta del Vuoto.

Luogotenente del Niente, Conte è oggi il fenomeno più avanzato della politica dopo i partiti, i movimenti, le ideologie, la politica e l’antipolitica, i tecnici e i populisti, le élite e le plebi. È la svolta avvocatizia della politica che pure è da sempre popolata di avvocati: ma Conte non scende in politica, assume solo da avvocato l’incarico di difendere una causa per ragioni professionali; ma i clienti cambiano e così le cause. Andrebbe studiato nelle università del mondo perché segna un nuovo stadio, anonimo e postumo della politica. Non si può esprimere consenso né dissenso nei suoi confronti perché non c’è un argomento su cui dividersi; lui segna la fine del discorso politico, la fine della decisione, la fine di ogni idea, di ogni fatto. È la somma di tante parole usate nel gergo istituzionale, captate e assemblate in un costrutto artificiale. È lo stadio frattale del moroteismo, il suo dissolversi. Ogni suo discorso è un preambolo a ciò che non accadrà, il suo eloquio è uno starnuto mancato, di cui si avverte lo sforzo fonico e il birignao istituzionale ma non il significato reale. Altri semmai decideranno, lui si limita al preannuncio.

Ogni volta che un tg apre su di lui, non c’è la notizia, è solo una presenza che denota un’assenza; si spalanca una finestra nel vuoto. I fatti separati dalle opinioni, si diceva; lui è nello spazio intermedio dove non ci sono i fatti e non ci sono le opinioni. Dopo che Conte avrà parlato lascerà solo una scia di silenzi e di buchi nell’acqua. Non darà risposte, sceneggerà un ruolo e dirà lo Zero virgola zero. Nelle sue citazioni saccenti vanifica l’autore citato, lo rende vuoto e banale come lui. Conte non rientra in nessuna categoria conosciuta, eppure abbiamo avuto una variegata fauna di politici al potere. Lui non è di parte, eccetto la sua, è piovuto dal cielo in una sera senza pioggia.

Conte è portatore sano di politica e di governo, perché lui ne è esente. È contenitore sterile di ogni contenuto. Non ha una sua idea; quel che dice è frutto del luogo, dell’ora e delle persone che ha di fronte. Parla la Circostanza al suo posto, la Circumstancia, per dirla con Ortega y Gasset; Conte è la somma dell’habitat in cui è immesso, traduce il fruscio ambientale in discorso.

Figurante ma senza neanche figurare in un ruolo, è l’ologramma di una figura inesistente, disegnato in piattaforma come un gagà meridionale degli anni 50. Un po’ come Mark Caltagirone, il fidanzato irreale di Pamela Prati; è solo una supposizione. Trasformista, a questo punto, sarebbe già un elogio, comunque un passo avanti, perché indicherebbe un passaggio da uno stadio a un altro. Conte, invece, è solo la membrana liquida che di volta in volta riveste la situazione, producendo un molesto acufema in forma di eloquio. Conte cambia voltura a ogni utente e rispetto a ogni gestore (non fu un caso nascere a Volturara).

Conte è fuoco fatuo, rappresentazione allegorica del niente assoluto in politica, ma a norma di legge. Quando apparve per la prima volta dissero che aveva alterato il curriculum e in alcune università da lui citate non era mai stato, non lo conoscevano; ma Conte è un personaggio virtuale, il curriculum può allungarsi, allargarsi, restringersi secondo i desiderata occasionali.

Conte non ha una storia, non ha eredità e provenienze, non ha fatto nessuna scalata. È stato direttamente chiamato al Massimo Grado col Minimo Sforzo, anzi senza aver fatto assolutamente nulla. Una specie di gratta e vinci senza comprare nemmeno il biglietto, anzi senza aver nemmeno grattato. Da zero a Palazzo Chigi. Come Gregor Samsa una mattina si svegliò scarafaggio, lui una mattina si svegliò premier. Un postkafkiano.

Conte è di momento in momento di centro di destra di sinistra cattolico laico progressista, medieval-reazionario con Padre Pio, democratico-global con Bergoglio, fido del sovranista Trump e al servizio degli antisovranisti eurolocali; è genere neutro, trasparente, assume i colori di chi sta dietro. Un passe-partout. Il Conte Zelig, come lo battezzammo agli esordi, ha assunto di volta in volta le fattezze gradite a tutti i suoi interlocutori: merkeliano con la Merkel, junckeriano con Juncker, trumpiano con Trump, macroniano con Macron, chiunque incontra lui diventa quello; è lo specchio di chi incontra. In questa sua capacità s’insinua e manovra.

Conte non dice niente ma con una faticosa tonalità che sembra nascere da uno sforzo titanico, la sua parlata cavernosa e adenoidea è una modalità atonica, priva di pensieri o emozioni, pura espressione vanesia di un dire senza dire, il gergo della premieralità. Il suo vaniloquio è simulazione di governo, promessa continua di intenti, rinvio sistematico di azioni; è un riporto asintomatico di pensieri, la somma di più uno e meno uno. Indica con fermezza che si adatta a tutto e non comunica niente.

Dopo Conte non c’è più la politica; c’è la segreteria telefonica, il navigatore di bordo, la cellula fotoelettrica. Il drone. Conte però ha una funzione, e non è solo quella di cerniera lampo tra sinistra e M5S, punto di sutura tra establishment e grillini. È la spia che la politica non c’è più, nemmeno nella versione degradata più recente. Lui è oltre, è senza, è il sordo rumore del nulla versato nel niente.

MV, Panorama n.41 (2019)